Continuano le nostre interviste con i direttori dei Pops, per parlare dell'incontro di musica classica e pop, integrazione e di esperienze musicali. Ora è il momento di Marcello Corti!
Come si concilia una musica la musica pop (degli ABBA) con quella sinfonica?
In verità, non c’è nulla da conciliare. È sempre musica. Direi di più, non c’è nulla da conciliare perché il motore vero della vita, dei cambiamenti, dei movimenti, è la contaminazione (tra generi). The Abba Greatest hits sarà un concerto bellissimo e divertente, qualcosa di cui abbiamo bisogno adesso.
La sua è una presa di posizione molto chiara nel dire “non esistono i generi”.
Esiste il bisogno di etichettare, soprattutto di quello che viene storicizzato (anche quel che è ancora vivo). Bisogna però essere libere quando si fa musica. Mi hanno insegnato a fare musica contemporanea, così come la classica. La mente è la stessa. Gli Abba sono musica; così come tutto il resto.
Mi piace molto la sua risposta perché ci consegna una prospettiva diversa. Per alcuni direttori, che vengono dal repertorio classico, vivono il repertorio ‘popular’ come qualcosa di diverso.
Io ho un’esperienza particolare, il mio è un percorso un po’ sbagliato. Sono partito dagli strumenti a fiato, dalla tromba, sono passato alle bande, poi sono finito a lavorare con gli amatori e in orchestra con i professionisti. Mi è capitato di fare cose ben strane, come suonare la musica di Stravinskij al Bloom di Mezzago (dove hanno suonato i Nirvana)…
Sono queste le occasioni in cui la musica etichettata in una certa maniera esce dall’ambiente in cui è confinata e va a toccare nuovo pubblico e viceversa. Qui nasce la magia.
Noi conosciamo poco Marcello Corti. Ci vuole raccontare come arriva alla musica e a quella classica?
Per sbaglio. Non nel senso di casualità, ma nella dimensione in cui la mia presenza qui oggi è il frutto di una serie di scelte apparentemente sbagliate. Per esempio, prima di studiare Direzione, ho fatto Economia. Ho scelto uno strumento che non mi appartiene, la tromba. Quegli errori si sono rivelati poi delle scelte…
Delle congiunzioni astrali…
No, quest’immagine porta con sé un’idea di casualità. In verità, sono una serie di elementi che hanno costituito alla strada di oggi. Chissà cosa sarà nei prossimi anni.
Tra l’altro, una parte di quello che sono oggi lo devo alla mia esperienza nella musica contemporanea, che ha cambiato il mio punto di vista sulla musica.
Che cosa le piace della musica degli Abba?
Io sono cresciuto con la musica degli Abba. Questa è una vera congiuntura astrale! In casa mia degli autori presenti nel calendario dei Pops, solo la musica degli Abba era presente, in particolare l'album Abba Gold.